Per la serie ‘libri della decrescita’, vorrei parlarvi di un testo scritto da Vandana
Shiva, Ritorno alla Terra, che ho avuto il privilegio di leggere recentemente.
La nota attivista ed ambientalista indiana individua tre crisi che caratterizzano il periodo attuale, la
fame nel mondo, il peak oil e il surriscaldamento globale. Queste tre dinamiche,
correlate tra loro, stanno segnando la fine dell'ecoimperialismo occidentale e
del modello di sviluppo improntato sulla crescita illimitata, fonte di sprechi, inquinamento
e disuguaglianze sociali.
Il futuro che auspica Vandana è un processo di transizione da un’economia
del petrolio all’economia della terra, unico elemento in grado di far rinascere
gli individui e le comunità. L’uomo deve riappropriarsi del ciclo ecologico e favorire le relazioni sociali affinchè sia possibile questa
transizione.
Tanti gli argomenti toccati nel libro, dalla desertificazione del
territorio agricolo causato dall’uso di monocolture, alla distruzione
della biodiversità prodotta dalle multinazionali, dall’utilizzo dei
fertilizzanti agricoli all'esproprio dei terreni nei confronti dei contadini perchè destinati alla coltivazione di
biocarburanti.
Vandana auspica, quindi, un progressivo ritorno alla mobilità sostenibile grazie
al trasporto animale (che siano buoi, asini o cammelli) e alla bicicletta, ed il ‘ritorno alla terra’, in favore di un'agricoltura locale,
biologica e biodinamica. Non si tratta di un arretramento, quanto piuttosto di una presa di coscienza delle ingiustizie e del malfunzionamento dell'attuale periodo storico.
Mi è capitato di finire questo libro in concomitanza dell'interessante conferenza dal titolo “Sementi: dove si inizia?”, in cui Vandana ha
partecipato al Salone del Gusto insieme ad altri relatori. Vi rimando qui al link del sito “Il Cambiamento" per una descrizione dei temi trattati.
Per maggiori informazioni sull'attività portata avanti da Vandana, rimando ai seguenti siti:
Navdanya (progetto di connessione tra banche dei semi OGM-free in India)
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