Tutto ciò non solo è eticamente inaccettabile (ricordiamoci che 1 miliardo di persone al mondo vive con l'angoscia di non poter alimentarsi l'indomani) ma ha anche: a) richiesto un utilizzo inutile di energia, acqua, terra, tempo, risorse naturali, b) reso vano una serie di lavorazioni per la produzione, il trasporto, il confezionamento (mediante l'utilizzo di fonti fossili, con quindi emessioni di CO2 nell'atmosfera, contribuendo al global warming e alle recenti catastrofi climatiche come terremoti, alluvioni, periodi di siccità, ...). Oltretutto ha c) comportato un utilizzo poco efficiente del denaro e d) richiesto altro consumo di energia per essere conservato (e smaltito).
Per queste ragioni va favorito fino alla nausea un cambiamento di paradigma da parte dei cittadini affinchè sia eliminato il superfluo e limitati gli sprechi. Vorrei, quindi, condividere con voi una guida redatta dall'autorevole Slow Food (intitolata Il nostro spreco quotidiano) che ci aiuti ad adottare abitudini migliori e a rispettare l’ambiente.
La potete scaricare qui.
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