Nel tentativo di rimediare a tali carenze l'OCSE ha creato il "Better-Life Index"*. Al suo secondo anno di vita, l'indice utilizza 24 variabili all'interno di 11 settori, al fine di misurare il benessere per 34 dei suoi paesi membri, più Brasile e Russia. L’Economist ha riassunto gli 11 settori in 4 categorie (Soldi e lavoro; Ambiente, Crimine e Abitazioni; Sanità ed Istruzione; Benessere). Da quest’anno viene evidenzata la disparità all’interno di una stessa nazione tra i più benestanti (top 20%) ed i più indigenti (bottom 20%) della popolazione.
La tabella mostra, ad esempio, il primato degli Stati Uniti nella categoria Soldi e Lavoro, della Svizzera in Sanità ed Istruzione. Gli Stati Uniti mostrano, però, anche una forte disuguaglianza sociale (non è una novità), con la parte inferiore della popolazione che raggiunge un punteggio di 25% inferiore rispetto alla Top 20% (i più ricchi).
La classifica mostra Australia, Stati Uniti, Norvegia, Svezia, Canada, Svizzera e Olanda nei primi posti. L’Italia si piazza al 14esimo posto, mostrando, in particolare, bassi livelli di Sanità ed Istruzione e Benessere, oltre ad una evidente disuguaglianza sociale.
* Better-Life Index: indice che esprime la qualità della vita ed il benessere in varie nazioni (appartenenti all’OECD), a seconda dell’importanza data a ciascuno di 11 argomenti (casa, salari, lavoro, comunità, istruzione, ambiente, governo, sanità, soddisfazione della vita, sicurezza, equilibrio tra lavoro e vita).
Fonti: Italians in fuga; The Economist
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