Questi
dati devono fare riflettere, e in modo particolare in una situazione
di crisi economica come quella che stiamo vivendo: l'attuale sistema
economico basato su sovrapproduzione e conseguente sovraofferta non è
umanamente ed eticamente sostenibile. Vedere gli scaffali di
panetterie, macellerie, pescherie, fruttivendoli, … pieni
d'invenduto e svuotarsi a fine giornata per riempire le discariche
è inaccettabile. Si tratta di prodotti che nella maggioranza dei
casi vengono ritenuti invendibili perchè non più rispondenti a
standard estetici e di palato a cui siamo abituati. I canoni ci
dicono che il pane deve essere sempre fresco, la carne appena
tagliata e lo yogurt a 1 mese dalla data di scadenza.
Bisogna
fare tutti un esame di coscienza e pensare che, nel vestire come nel
mangiare, è necessario evitare gli sprechi, eliminare
il superfluo.
La permacultura ci insegna che in casa non nulla va buttato via –
neppure l'acqua sporca (vedi link):
tutto fa parte di un ciclo, e bisogna educare i propri famigliari ed
amici a pensare ed agire in questo modo.
Vorrei
elencare una serie di consigli per evitare gli sprechi, risparmiare
qualche soldo e al contempo migliorare in qualità quando si fa la
spesa.
- pianificare per bene cosa comprare per evitare gli inevitabili sprechi di una spesa “empatica”. La prima cosa da fare è stilare una lista della spesa “dinamica”, nel senso che durante la settimana si inserisce ciò che manca e va riacquistato. Bisogna inserire i prodotti che veramente ci servono.
- non farsi trasportare dagli sconti e dalle promozioni applicate sui prodotti. Non è detto che acquistare tre confezioni anziché una ci consenta un risparmio, soprattutto se si tratta di un prodotto “fresco” (es. formaggio, yogurt) che ha una scadenza breve e corriamo il rischio di buttarne via.
- leggere l'etichetta prima di comprare qualcosa. Ciò consente di conoscere il nome e la sede del fabbricante o confezionatore, valutare gli ingredienti che compongono il prodotto, ed infine determinare il costo al kg o lt. Bisogna estendere questa pratica anche ai prodotti per la cura del corpo (creme, saponi, gel doccia) e della casa (detergenti, saponi per piatti, ..), perchè anch'essi agiscono sulla nostra salute e su quella dell'ambiente.
- privilegiare prodotti locali (e di stagione): un pasto medio percorre 1.900 km prima di arrivare sulla nostra tavola (!). Non è una questione solo di etica, ma anche di qualità e di risparmio (pensiamo al caro-benzina)
- preferire prodotti sfusi, perchè le confezioni incidono fino al 30 per cento sul prezzo finale. Comprare direttamente da produttori ed agricoltori locali è la scelta migliore.
- coltivare il proprio orto. Anche se si vive in città, si può coltivare sui propri terrazzi e balconi un mini orto a base, per esempio, di lattuga, pomodori, piante aromatiche e zucchine
- cucinate a casa, riscoprite la vecchia cucina, i piatti della tradizione, evitate di ricorrere a piatti pronti: si riesce a risparmiare parecchio. Proviamo a fare il pane, la pizza, le conserve, le marmellate di frutta.
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