Torno a scrivere sul Blog per suggerirvi un libro molto interessante, indicato per coloro che, ogni giorno, si fanno centinaia di domande su quanto gli accade intorno. Prima di tutto non
preoccupatevi, succede anche a me! Questo libro, di cui vedete a fianco la copertina, vi introdurrà all'antropologia, che letteralmente significa "studio dell'uomo", ma che, in realtà, studia gli uomini o, meglio, l'interazione tra di essi, dal punto di vista culturale, sociale, economico, religioso, ecc. Il libro è scritto da Marco Aime, torinese, professore di Antropologia culturale all'Università di Genova.
Spesso ci sorprendiamo dei comportamenti di famigliari, amici
e colleghi (e, perchè no, di noi stessi). Bene, l'antropologia ci fornisce
quei modelli, quelle regole nell'insieme di pratiche che un gruppo umano mette in atto. L'approccio dell'antropologia è, per definizione, "olistico, totalizzante, deve tenere conto dei vari elementi di una società e di una cultura per poterne analizzare anche uno solo".
Marco Aime, a cui chiedo scusa per le mie semplificazioni riportate sopra,
ci spiega che, tuttavia, l'approccio antropologico non è più così
definito come un tempo: di popoli "sperduti" o indigeni ce ne sempre
meno, la globalizzazione ha appiattito le
differenze tra Occidente e Sud del mondo, e la natura dell'antropologia non è più così definita. Non ci resta che scoprire questa evoluzione.
Per rifarmi alle parole dell'autore, l'antropologia è una disciplina indisciplinata. E a me piace un sacco essere indisciplinato!
Buona lettura!
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