Il lavoro delle api ha carattere sia economico che ecologico, in quanto riveste un ruolo fondamentale per la produzione di cibo e per l'ecosistema stesso. Per questi motivi è fondamentale salvaguardare la loro attività di impollinazione.
Gli apicoltori, che ogni giorno contano i danni causati dai parassiti, dai cambiamenti climatici e dalle malattie (varroa su tutte), rischiano di subire una costante moria di api causata da dei pesticidi killer, chiamati nenocortinoidi (Greenpeace ne ha individuati sette). Già comprovati gli effetti: intossicazione acuta che porta alla morte immediata delle api, interferenze con la capacità di approvvigionamento del cibo, problemi di orientamento, ...
In Italia, dal 2008 sono stati sospesi tre nenocortinoidi (alla luce della moria di api del 2007), ma solo per il trattamento delle sementi: Greenpeace ricorda, infatti, che essi vengono comunque dispersi nell'ambiente attraverso molteplici impieghi, quali trattamenti fogliari e geodisinfestazione.
Il messaggio della portavoce di Greenpeace non può che essere più chiaro: "la drastica riduzione delle api è solo un sintomo di un sistema agricolo che ha fallito, basato sull'uso intensivo di prodotti chimici per servire gli interessi di potenti multinazionali come Bayer e Syngenta. Incrementare subito metodi agricoli sostenibili è l'unica soluzione a lungo termine per salvare le api e l'agricoltura in Europa”.
Fonte: Salviamo le api
AGGIORNAMENTO del 12/04/2013: La catena di supermercati Waitrose ha chiesto ai suoi fornitori di frutta, verdura e fiori di sottrarsi dall'utilizzo dei tre nenocortinoidi associati alla moria delle api (Fonte: The Guardian)
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