Probabilmente avrete già letto su "La Stampa" di oggi: l'umanità ha superato se stessa quest’anno,
esaurendo in poco più di otto mesi le risorse che il pianeta ha potuto fornirle
- e sostenere - nell’anno 2012. Il 22 agosto è,
infatti, il Earth Overshoot Day: da oggi stiamo consumando a debito,
intaccando, cioé, il “capitale” naturale non rigenerabile. Stiamo
esaurendo le scorte di risorse ed accumulando anidride carbonica
nell'atmosfera.
Non c’è il più minimo dubbio
che occorra cambiare modello di sviluppo, a partire dall’economia e dalla
produzione agricola e industriale.
Il nostro eccesso di
"spesa" ecologica è diventato un circolo
vizioso, in cui ci avviciniamo sempre di più verso il basso, portando all’estremo
delle forze il nostro Pianeta, ma, allo stesso tempo, il nostro livello di
consumo procapite, cresce. I costi sociali ed economici saranno sempre più
sconcertanti.
Come dice Wackernagel, presidente di Global
Footprint Network, “se vogliamo mantenere società stabili e vite produttive,
non possiamo più sostenere un deficit di bilancio crescente tra ciò che la
natura è in grado di fornire e quanto le nostre infrastrutture, economie e
stili di vita richiedono".
Nel corso della storia, l'umanità ha utilizzato
le risorse della Natura per costruire strade e città, per consumare cibo e
creare prodotti. La CO2 generata dalle attività umane era sostenibile per il
Pianeta. Era il 1970, eravamo 3,5 miliardi di persone, e dall’ora abbiamo
iniziato a superare la soglia critica. La pressione verso i consumi ha portato il superamento, da allora il Pianeta non è riuscito a stare al passo rinnovando le proprie
risorse, ed è iniziata la crisi ecologica.
Così oggi l'umanità sta utilizzando
l'equivalente di più di una Terra e mezza per risorse e servizi ecologici. Se
le attuali tendenze rimarranno invariate, nel 2050 saranno necessarie due Terre
per mantenere i nostri livelli di consumo.
Global Footprint Network si sta mobilitando
presso organizzazioni, istituzioni governative e finanziarie affinchè i limiti
delle risorse siano riconosciuti e posti al centro del processo decisionale. A
questi ritmi le attuali risorse non possono soddisfare le esigenze di 7
miliardi del pianeta, popolazione in continua crescita. Circa due miliardi di
persone non hanno accesso alle risorse necessarie per soddisfare i loro bisogni
di base. E milioni di persone delle economie emergenti si stanno portando nella
classe media, per cui il deficit non può che essere destinato ad aumentare.
La Cina ha l’impronta ecologica (Ecological
Footprint) maggiore, ma a livello procapite il livello è modesto (per ora). Al
contrario degli USA, che ha passato il proprio Overshoot Day il 28 marzo 2012!
Se tutti noi consumassimo come gli statunitensi, oggi ci servirebbero quattro
Pianeta Terra. In Quatar sei e mezzo.
Chi volesse misurare il proprio impatto ambientale per migliorare il proprio stile di vita in un’ottica
di minori sprechi, lo può fare con il calcolatore messo a disposizione
sul sito.
Cliccate
qui e compilate il questionario (anche in italiano).
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