venerdì 30 novembre 2012

Mega-progetto di land grabbing in Mozambico

http://harambeeusa.org/wp/wp-content/uploads/2011/11/Mozambique-outline-web.jpg
Negli ultimi anni, complice la condizione d'imminente scarsità globale di cibo (a proposito, vi consiglio di leggere questo post che riporta le ultime dichiarazioni di Lester Brown), si sta verificando un fenomeno molto preoccupante, chiamato land grabbing: l'esproprio di terreno ai contadini del Terzo Mondo da parte dei governi dei Paesi più sviluppati per soddisfare i consumi di quest'ultimi.
  
E', infatti, notizia di queste settimane l'imminente collaborazione tra i governi e il settore privato di Brasile e Giappone per dar vita ad un mega progetto agro-alimentare (denominato ProSavana) che prevede l'acquisizione di 14 milioni di ettari di terreno nel nord del Mozambico da parte di aziende brasiliane per la produzione di soia, mais ed altre materie prime. Questi prodotti verrebbero esportati da diverse multinazionali giapponesi. La zona del Mozambico oggetto dell'esproprio è conosciuta come il Corridoio di Nacala (provincia di Nampula), ed è la regione più densamente popolata del Paese: in questi terreni fertili caratterizzati da piogge costanti e generose, milioni di piccoli agricoltori producono cibo per l'autoconsumo e per i mercati locali e regionali.  
Ma ora ProSavana vuole affidare questi terreni ad aziende giapponesi e brasiliane, per stabilire enormi industrie agricole e produrre a basso costo materie prime per l'esportazione. Proprio come accaduto in Brasile anni fa, dove sono stati convertiti ettari e ettari di savana per coltivare soia e canna da zucchero. Nell'ambito del progetto ProSavana vengono offerte le aree agricole con un contratto di locazione a lungo termine per circa US $ 1/ha all'anno (!).

L'11 Ottobre 2012 l'Unione Nazionale dei Contadini (UNAC) ha incontrato i rappresentanti dei contadini della Provincia di Nampula e ha manifestato il proprio dissenso al progetto, affermando che ProSavana è il risultato di una linea politica egemone da parte del governo del Mozambico, che non tiene in considerazione i diritti e le esigenze dei contadini. UNAC avverte che il progetto genererà certamente mancanza di terreni agricoli, sconvolgimenti sociali, povertà, corruzione e distruzione dell'ambiente.


Per i leader di UNAC, l'unico investimento sostenibile nel corridoio di Nacala ed in Mozambico in generale, sarebbe quello rivolto a migliorare la tecnologia agricola e quindi dare impulso all'economia del territorio, permettendo condizioni di vita dignitose e durature per i contadini: in questo modo si potrebbe arginare l'esodo rurale e produrre alimenti di qualità migliore e in quantità sufficiente per l'intera nazione mozambicana. 


Se non si porrà un freno al land grabbing, la guerra per la terra in Africa sarà terribile.

Per maggiori dettagli sul progetto ProSavana, seguite l'intervista a Devlin Kuyek di GRAIN.

Fonte: Grain.org

martedì 27 novembre 2012

In Perù approvata la moratoria sugli OGM

Da alcune settimane mi sto appassionando al tema delle sementi autoctone e al pericolo rappresentato dagli OGM, complici la bella conferenza tenutasi al recente "Salone del Gusto" di Torino - in cui spiccava, tra le altre, la partecipazione di Vandana Shiva - ed altri eventi locali sul tema.
Così, dopo aver scritto in merito alla sconfitta della Proposition 37 in California e del tentativo di massacro della biodiversità del mais in Messico, ecco che dal Perù provengono finalmente notizie che fanno trasparire una certa inversione di tendenza.

Il Congresso peruviano ha infatti approvato la legge che impone il divieto d''importazione, produzione ed utilizzo di sementi OGM nel Paese
(per 10 anni). Il ministro dell'Ambiente Manuel Pulgar Vidall ha commentato che la legge, approvata dal nuovo presidente Ollanta Humala, ha lo scopo di preservare la biodiversità del Perù e sostenere gli agricoltori locali. Il Perù è, tra le altre cose, un grande esportatore di caffè e cacao biologici, con più di 40.000 produttori certificati (Fonte: Fondazione Diritti Genetici). Un gran bel sollievo per i peruviani, che negli anni della precedente amministrazione Alan Garcia hanno corso il rischio di vedere consegnato il suolo andino a società impegnate nella coltivazione di OGM (soia, mais, ..) destinate alla produzione di biofuel (per maggiori info, leggere qui l'articolo in inglese).


Si tratta, quindi, di una bella notizia, che rinvigorirà certamente la battaglia a favore della conservazione della biodiversità e darà benefici diretti all'economia locale. Tuttavia la strada è ancora lunga: secondo
il presidente dell'APEC (Associazione dei consumatori) Crisólogo Cáceres, in Perù oltre il 70% degli alimenti sugli scaffali dei supermercati contiene OGM. E' necessario garantire ai consumatori maggiore trasparenza ed informazione, riportando in etichetta la presenza o meno di OGM. Paradossalmente esiste già una legge in proposito ma purtroppo in questo caso il governo non si è dimostrato così lungimirante nell'applicarla uniformemente.

lunedì 26 novembre 2012

Petizione per fermare la Monsanto in Messico

Stop Monsanto in MexicoA questo Link è possibile apporre la propria firma per fermare il massacro della biodiversità del mais in Messico.

Il nostro contributo è fondamentale per far sì che il presidente uscente, Felipe Calderon, rifiuti la proposta delle multinazionali Monsanto, Dow e DuPont di destinare un'enorme fetta del suolo messicano alla coltura del mais OGM. Ne va della salvaguardia della popolazione e della loro storia, laddove il mais nacque 7.000 anni fa.

Firmate!

martedì 20 novembre 2012

Poesie in momenti di crisi di disoccupazione

Scrivere un curriculum
Wislava Szymborska (1923-2012)

Che cos’è necessario?
È necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
È d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio in vista.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

Tratto da

"Vista con granello di sabbia"
Adelphi Edizioni, Biblioteca Adelphi, 1998

lunedì 19 novembre 2012

Il massacro della biodiversità del mais in Messico

http://www.reteambientalesociale.org/images/stories/mais2.jpgVi invito a leggere questo articolo (in inglese) che informa del tentativo di massacro della biodiversità del mais in Messico da parte delle multinazionali Monsanto, DuPont e Dow. Queste aziende agro-chimiche hanno in mente di installare uno stabilimento di 2,5 milioni di ettari di mais transgenico, pari alla grandezza di El Salvador (!). Il Messico è universalmente considerato dagli scienziati il depositario globale della biodiversità del mais, potendo contare su diverse migliaia di varietà e su una storia millenaria.
Sta quindi per succedere qualcosa di molto preoccupante, non solo per il Messico, ma per tutta la popolazione mondiale: si tratterebbe, infatti, del primo caso in cui viene installato un impianto per la produzione di cereale OGM realizzato nel luogo d'origine del cereale stesso.

La speranza è che le diverse mobilitazioni sociali e civili blocchino questo crimine all'umanità. Perchè di crimine si tratterebbe: con un colpo di spugna si cancellerebbero oltre 7.000 anni di storia di lavoro delle popolazioni indigene, ed un domani i messicani si troverebbero sulle loro tavole mais modificato geneticamente, senza, forse, rendersene neanche conto.

giovedì 8 novembre 2012

Referendum in California sull'etichettatura degli OGM: persa una bella occasione

Ce l'hanno fatta anche questa volta, purtroppo. Come riportato da The Guardian, il Referendum in California sull'obbligo di indicare con apposite etichette la presenza di ingredienti provenienti da vegetali geneticamente modificati (OGM) è stato rigettato.

Con una partecipazione del 95% di votanti (complice l'elezione del Presidente USA), solo il 47% ha votato a favore della Proposition 37, mentre il 53% contro. Il Referendum avrebbe reso possibile indicare sull'etichetta la presenza di OGM sui quei prodotti che usano materie prime modificate in laboratorio.

Monsanto ed altri colossi dell'agrochimica e alimentare come PepsiCo e Nestlé sono usciti vincitori, forti di una campagna per il "no" da 45 M di dollari, che sottolineava il conseguente aumento dei prezzi sugli scaffali se avesse visto il "si".

Sono ormai anni che gli Stati USA stanno valutando proposte di legge riguardanti le etichette dei prodotti Ogm, e questo referendum rappresentava una tappa cruciale: la California, infatti, è da sempre un punto di riferimento su molte tematiche ambientali ed in difesa della salute dei consumatori. 

In una dichiarazione, Kristin Lynch, direttore dell'ONG Food & Water ONG, ha commentato amaramente l'esito, secondo lui condizionato dalla pubblicità ingannevole messa in piedi dall'industria che pro-OGM. Tuttavia, secondo Lynch, il movimento sull'obbligo di indicare con apposite etichette la presenza di ingredienti provenienti da OGM sta crescendo: anche se fino ad oggi non è richiesta un'indicazione specifica, la sensibilità dei consumatori sta cambiando, la gente esige maggiore trasparenza. Sapere è un nostro diritto.  Negli Usa la percentuale di mais e soia Ogm rappresenta il 90% mercato (!).

Se gli statunitensi hanno perso una bella occasione, qui in Europa come stiamo? Negli ultimi anni si è visto un incremento delle colture OGM, soia e mais Ogm si trovano principalmente nel mangime per animali, per cui la fetta di mercato rimane molto piccola (Fonte: Il Fatto Alimentare.it). Ma bisogna rimanere all'erta.

martedì 6 novembre 2012

10 consigli per limitare gli sprechi ed utilizzare al meglio i nostri spazi

Leggere questo post del direttore di Permaculture Magazine, Sebastian von Holstei, mi ha portato a ripensare a quanto, spesso, ci affezioniamo alle "cose" materiali. Quanti di noi hanno scatoloni pieni di oggetti vecchi, che occupano solo spazio e... polvere. Proprio di recente mi sono trasferito, insieme alla mia compagna, in una mansarda openspace, con grandi benefici in termini di comodità ed economia. Nel muoverci in uno spazio piuttosto piccolo, abbiamo "lasciato fuori" una serie di oggetti inutili, tenendo solo lo stretto indispensabile ed approfittando degli "oggetti doppi" di famiglia ed amici. Naturalmente siamo solo all'inizio del percorso che ci porterà ad avere uno spazio sì ridotto, ma in contesto decisamente diverso, non urbano ma immerso nella campagna, con la possibilità di coltivare frutta e verdura, creare i "nostri laboratori del gusto" ed essere il più possibile autosufficienti in termini alimentari ed energetici.

Riporto, qui sotto, una serie di consigli e considerazioni individuate da Sebastian per riconsiderare il proprio stile di vita in termini di spazio e risorse. In questo modo sarà possibile concentrarci in ciò che realmente riteniamo importante. 
  1. Vendi, dona, baratta o butta via almeno un articolo al giorno.
  2. Pensa prima di acquistare (fatti questa domanda: ho veramente bisogno di questo?)
  3. Fai una lista di tutto ciò che hai QUASI acquistato e hai scelto di non farlo, per il periodo di un mese: vedrai quanto hai risparmiato!
  4. Se la tua famiglia dispone di diverse auto, prendi in considerazione di disfarti di una e sostituirla con una bicicletta... certo ci vuole un po' più di organizzazione, ma guadagnerai in salute e denaro.
  5. Sbarazzati del televisore... se proprio non riesci a non vedere i tuoi programmi preferiti, utilizza il computer. Ciò ti permetterà di essere più selettivo nell'acquisizione delle informazioni.
  6. Prova a riscaldarti... grazie al vicino. Se vivi in un condominio e il tuo vicino tiene il riscaldamento alto, potrebbe non essere necessario tenere il tuo riscaldamento COSI' alto!
  7. "Digitalizza" il tuo stile di vita. Se ci tieni, scansiona vecchie foto tenute in album e scatoloni, ed elimina vecchi estratti conto, bollette, ecc. In questo modo approfittarai di nuovo spazio per archiviare ciò di cui hai realmente bisogno.
  8. Salda i debiti contratti e non farne altri. La maggior parte delle persone lavora per finire di pagare ciò che non potrebbe sostenere, per cose di cui non ha realmente bisogno. "Ridimensionati", sbarazzati del non necessario ed ingegnati per riutilizzare e ricreare oggetti.
  9. Sii consapevole della tua salute. Mangia cibo locale e biologico. In questo modo sosterrai la tua comunità rendendoti indipendente dai supermercati, e al contempo ridurrai il consumo di prodotti ad alto impatto ambientale.
  10. Esprimi gratitudine tutti i giorni. Può sembrare retorico, ma devi essere consapevole della fortuna che abbiamo. Quando hai uno stile di vita semplice, hai l'opportunità di considerare le cose per ciò che realmente valgono. Il distacco dal materiale porta consapevolezza interiore.
Grazie Sebastian per farmi ripensare, ancora una volta, alla stupidità delle mie incertezze e paure.