martedì 30 aprile 2013

5/5/2013 - Giornata Internazionale della Permacultura: eventi in Italia

Buongiorno a voi, che bella sorpresa scoprire che domenica 5 maggio si terrà la Giornata Internazionale della Permacultura! Si tratta di una giornata in cui si terranno in tutto il mondo una serie di eventi legati alla permacultura e affini.

Per chi non conoscesse questo termine, per permacultura si intende un sistema, un metodo, una disciplina per la creazione di ambienti umani sostenibili. Per una definizione più completa, rimando a Wikipedia.

Il portale ufficiale dell'evento è a questo link (in inglese). La Pagina Facebook della Giornata Internazionale della Permacultura (in italiano) a questo :).

In Italia per ora sono in programma solo tre eventi:

Il primo, in realtà, è un corso - inizio oggi 30 aprile per terminare il 5 maggio - di progettazione e ed autocostruzione di una rocket mass heater, ovvero un tipo di stufa ad altissima efficienza in termini di consumo di legna.  Si tiene a a Bagnoregio (VT).

Il secondo è organizzato da Mani nella Terra in collaborazione con AIAB: si parlerà di permacultura e verrà condiviso un pranzo all'aperto. Tutte le info sull'evento, che si terrà a Roma, a questo indirizzo.

Il terzo è, a mio parere, il più interessante: organizzato da Pietro Zucchetti, fondatore dell'Istituto Italiano di Permacultura, si tiene a a Scagnello, in provincia di Cuneo. Copio/incollo il programma della giornata direttamente dal sito dell'Istituto (a cui vi rimando per maggiori informazioni):

Programma
ore 10.00 Che cos'e' la permacultura (con Pietro)
ore 11.00 Presentazione del progetto di permacultura di Castel Maggiore (BO) (con Veronica Visani)
ore 12.00 Presentazione di un design di permacultura "L'orto viaggiante" di Massimiliano Bartoli
ore 13.00 Pausa Pranzo (ci sara' l'opportunita' di acquistare succhi di mela biologici, pane, pizza, biscotti ecc. grazie alla presenza dei produttori locali Primo Pan,panetteria Jolly e Ghiglia Paolo)
ore 14.00 Visita guidata del sito dimostrativo dell'I.I.P. l'az.agr. L'Albero Arcobaleno (con Pietro)
ore 15.00 Sessione sulle erbe medicinali (con Leda Inzerillo)
ore 16.00 Presentazione di come si costruisce una rocket stove (con Andrea Maiemi)
ore 17.00 Concerto dei Litio ed altri cantautori locali

L'ingresso è gratuito. Io penso che parteciperò: penso sia una bella occasione per conoscere i progetti in corso, per approfondire il tema della permacultura e le sue innumerevoli applicazioni e per conoscere le persone vicine a questo mondo. E voi dove andate?

lunedì 29 aprile 2013

I neonicotinoidi vietati in Europa!

Grande notizia! Come affermato da The Guardian, la Commissione Europea ha appena votato il divieto all'utilizzo di tre neonicotinoidi in Europa. In realtà non si tratta di vero e proprio divieto, ma di sospensione: l'utilizzo dei tre pesticidi è, infatti, sospeso per due anni sulle coltivazioni di grano, olio di semi di colza e di girasole.

Grande vittoria, quindi, degli attivisti che tanto si sono spesi in favore del divieto, diventato fondamentale per la salvaguardia delle api, dopo le prove scientifiche del nesso tra moria di api ed utilizzo di questi orrendi pesticidi. Ricordo che a favore del divieto Avaaz aveva lanciato una campagna fortissima, sostenuta da ben 2, 6 milioni di persone!

Grande sconfitta, invece, per le aziende chimiche (Syngenta e Bayer su tutte) che ogni anno fatturano miliardi di euro nella vendita di questi pesticidi. Nelle ultime settimane queste aziende hanno fomentato il panico, soprattutto in Regno Unito - come sostenuto da The Guardian - asserendo che il divieto porterebbe ad un danno ai produttori di grano e ai consumatori. Consumatori che, invece, sono tranquilli: come ben sappiamo, le api sono fondamentali perchè dall'impollinazione floreale nasce circa l'80% del cibo che finisce sulle nostre tavole.

The Guardian afferma che, nonostante non sia stata raggiunta la maggoranza richiesta nella votazione dei 27 Stati membri dell'Unione, la decisione finale è stata presa dalla Commissione Europea, che ne darà notizia ufficiale nel giro di poche settiamane.

Per i più scaramantici non resta che toccare ferro (anzi legno, come dicono al di là della Manica), per i più realisti non resta che attendere la conferma ufficiale.

Leggi anche:
Salviamo le api dai pesticidi killer: rapporto di Greenpeace
Api, corsi e ricorsi
Corsi di apicoltura 2013

Aboliamo gli elenchi del telefono - Petizione Lifegate Planet e Greenpeace

Ora ditemi se questa non vi sembra una petizione più che giusta. Vi sembra possibile che ogni anno in Italia vengano distribuiti 50 milioni di elenchi telefonici * ? A me sembra una pazzia! Sono sconvolto! Ma se siamo 60 milioni! Vengono dati anche ai lattanti?!

http://www.zeusnews.it/img/3/2/7/6/1/0/016723-470-PagineBianche.jpgA parte gli scherzi (il numero si riferisce evendentemente a "Pagine Bianche" + "Pagine Gialle") tutto ciò mi sembra proprio uno spreco inutile! Facendo un breve ragionamento, non solo Internet rende questi libroni anacronistici perchè consultabili on line, ma mi risulta che oltretutto sia in atto una progressiva riduzione di utenze di linea telefonica fissa (soprattutto tra i più giovani), rendendo gli elenchi ancor più inutili ed abbandonati a se stessi.

Per cui si dovrebbe cogliere l'opportunità per eliminare questo strumento del Novecento, che con le tonnellate di carta richieste si rende complice della deforestazione globale, causa del 20% delle emissioni di gas serra dell’intero pianeta.

Se anche voi pensate che sia giusto abolire gli elenchi del telefono, cliccate qui e firmate la petizione congiunta di LifeGate Planet e Greenpeace.

*Per realizzare questi volumi vengono utilizzate 45.000 tonnellate di carta e si immettono in atmosfera 55.000 tonnellate di CO2. A ciò vanno aggiunte le emissioni connesse al trasporto, alla distribuzione, alla consegna e allo smaltimento, per un totale di 60.000 tonnellate di CO2 ogni anno.

Fonti:
Terra Nuova - Maggio 2013
Lifegate.it

venerdì 19 aprile 2013

Hugelkultur, un bell'esempio pratico di permacultura

L'Hugelkultur è una tecnica di coltivazione di origine tedesca ed è una delle innumerevoli applicazioni pratiche di permacultura. Si tratta, in poche parole, di aiuole rialzate riempite di materia organica e,  principalmente, di legna. Il legno fornisce al terreno gli elementi nutritivi in grado di renderlo estremamente ricco e fertile: inoltre, le "bolle d'aria" create dalla legna fanno sì che l'acqua sia trattenuta dal terreno, permettendo alle piante coltivate al di sopra di espandere le proprie radici e crescere meravigliosamente, grazie alla materia organica che si svilupperà nel sottosuolo.
raised garden beds hugelkultur logs and soil after one month
L'aiuola rialzata Hugelkultur dopo 1 mese

Se realizzata correttamente questa tecnica elimina, contemporaneamente, la necessità di arare o anche solo di zappare, e di irrigare. Oltretutto, ripopola il terreno di materia organica.
Non tutti i tipi di legno possono essere utilizzati: i migliori sono l'ontano, il melo, il pioppo e la betulla. Da evitare, se possibile,gli alberi che solitamente sono bombardati di pesticidi, anti-fungini, ecc. o quelli che si decompongono con difficoltà. E quindi evitate le conifere, il noce, il ciliegio, l'acacia, il cipresso, la sequoia, il salice.


hugelkultur
L'aiuola rialzata Hugelkultur dopo 1anno
Se possibile, meglio utilizzare legna già in stato di decomposizione, e quindi già ricca di batteri e funghi: in questo modo si evita che l'azoto presente nel terreno (che si legherà col carbonio presente nel legno) non venga assorbito dal legno stesso in funzione della sua decomposizione. In poche parole, utilizzando del legno già marcio, l'azoto sarà destinato alle piante poste al di sopra dell'aiuola rialzata.

Se riusciamo a costruire la nostra aiula rialzata Hugelkultur sufficientemente alta, non è necessario irrigare. Ma l'aiula deve essere alta quasi 2 metri (consideriamo che, nel corso del tempo, l'aiuola tenderà ad abbassarsi naturalmente di parecchie decine di centimetri). Probabilmente per alcuni non sarà facile acquisire la quantità di legna sufficiente per farla così alta: non preoccupatevi, potete realizzare un'aiuola più piccola (alta ca. mezzo metro) e reintegrarla col tempo. Per quanto riguarda la larghezza, misuriamo un metro e mezzo circa: questa misura va ridotta nel caso l'aiuola sia alta meno di un metro.
raised garden beds after two years
L'aiuola rialzata Hugelkultur dopo 2 anni
In sintesi, l'Hugelkultur è l'ideale per:
  • coltivare un pezzo di terra, senza necessità d'irrigazione e senza utilizzo di fertilizzanti, con il beneficio di arricchirlo dal punto di vista organico;
  • coltivare in ogni tipo di zona climatica (sono state documentate esperienze positive anche nel deserto);
  • riciclare pezzi di legno e radici di alberi;
  • ridurre il riscaldamento globale;
  • produrre un buon raccolto, oltreche sano;
  • l'aiuola può essere bassa al principio e poi essere rialzato in seguito;
  • sviluppandosi su un letto rialzato, ci evita di piegare continuamente la schiena, come avviene comunemente negli orti tradizionali.
Per maggiori informazioni e per ammirare alcune foto di esempi di Hugelkutur, vi suggerisco di visitare questo sito, dal quale ho reperito e adattato le informazioni presenti in questo post.

Volete vedere come ho realizzato la mia aiuola rialzata Hugelkultur?

martedì 16 aprile 2013

Come rendere il giardino di casa un paradiso - video

Volete rendere il vostro giardino uno spazio rigoglioso e ricco di piante? Vi suggerisco, allora, di dare un'occhiata a questo video (purtroppo solo in inglese): questo signore statunitense, Alex Ojeda, ci spiega come ha convertito il proprio giardino antistante in un'oasi di biodiversità, utilizzando i principi di permacultura, hugelkultur, Masanobu Fukuoka e Bill Mollisson.

Generalmente i giardini intorno alle case sono o poco curati (e ridotti ad un prato tutt'altro che inglese), o affidato alle cure di un giardiniere: in entrambi i casi si tratta di monocoltura, che prevede il frequente utilizzo di sementi (e pesticidi), da rinnovare ogni anno. Tutto ciò rende il giardino un qualcosa di impersonale, senza il minimo coinvolgimento emotivo dei padroni di casa e, per giunta, dalla dubbia efficacia estetica.
  
In questo video, Alex Ojeda ci guida nella sua Zona 1. Guardatelo anche se non siete dei mostri d'inglese: potrete rendervi conto di come, in poco tempo e con poca fatica, il vostro spazio intorno a casa possa trasformarsi in un'oasi di biodiversità. Alex sottolinea, in particolare, l'importanza di nutrire il suolo e d'incrementarne la quantità e la qualità dei microorganismi presenti. Un altro passaggio interessante è quando ci spiega come sia riuscito a fare in modo che l'acqua piovana non scoli via e che penetri lentamente il suolo, evitando d'innaffiare continuamente il giardino (anche tramite la pacciamatura)

Dopo aver visto il video, tocca a voi: sporcatevi le mani, chiamate a raccolta i vostri amici (lasciate perdere il giardiniere) e rendete il vostro giardino una meraviglia. I vostri vicini saranno costretti a copiarvi ed è ciò che tutti noi vogliamo!!



venerdì 12 aprile 2013

Salviamo le api dai pesticidi killer: rapporto di Greenpeace

http://listacivicacinquestelle.files.wordpress.com/2011/01/ape.jpgBuongiorno a voi, vi condivido il rapporto con il quale Greenpeace ribadisce l'importanza di eliminare dalle pratiche agricole i pesticidi che minacciano la salute delle api
Il lavoro delle api ha carattere sia economico che ecologico, in quanto riveste un ruolo fondamentale per la produzione di cibo e per l'ecosistema stesso. Per questi motivi è fondamentale  salvaguardare la loro attività di impollinazione.

Gli apicoltori, che ogni giorno contano i danni causati dai parassiti, dai cambiamenti climatici e dalle malattie (varroa su tutte), rischiano di subire una costante moria di api causata da dei pesticidi killer, chiamati nenocortinoidi (Greenpeace ne ha individuati sette). Già comprovati gli effetti: intossicazione acuta che porta alla morte immediata delle api, interferenze con la capacità di approvvigionamento del cibo, problemi di orientamento, ... 

In Italia, dal 2008 sono stati sospesi tre nenocortinoidi (alla luce della moria di api del 2007), ma solo per il trattamento delle sementi: Greenpeace ricorda, infatti, che essi vengono comunque dispersi nell'ambiente attraverso molteplici impieghi, quali trattamenti fogliari e geodisinfestazione. 

Il messaggio della portavoce di Greenpeace non può che essere più chiaro: "la drastica riduzione delle api è solo un sintomo di un sistema agricolo che ha fallito, basato sull'uso intensivo di prodotti chimici per servire gli interessi di potenti multinazionali come Bayer e Syngenta. Incrementare subito metodi agricoli sostenibili è l'unica soluzione a lungo termine per salvare le api e l'agricoltura in Europa”.

Fonte: Salviamo le api

AGGIORNAMENTO del 12/04/2013: La catena di supermercati Waitrose ha chiesto ai suoi fornitori di frutta, verdura e fiori di sottrarsi dall'utilizzo dei tre nenocortinoidi associati alla moria delle api (Fonte: The Guardian)

venerdì 5 aprile 2013

Reddito di base, un nuovo diritto umano - video

http://www.bin-italia.org/pdf/cropped-logo-eci-ubi-eifbi.jpgSe seguite questo Blog, già sapete che il sottoscritto ha da tempo sposato la causa per un reddito di base che sia universale, individuale ed incondizionato, volto a garantire un'esistenza dignitosa e senza discriminazioni per nessuno. Vi posto il link ad un video che spiega, in modo semplice, le ragioni della campagna per sostenere il reddito di base incondizionato. Questa campagna è già iniziata in molti paesi europei (tra cui il nostro, per maggiori informazioni visitate BIN Italia) e mira a raccogliere un milione di firme: in questo modo la Commissione europea non avrebbe più scuse per non avviare degli studi di fattibilità per introdurre il reddito di base incondizionato all'interno dell'Unione Europea.

Sono sempre più convinto che sia necessario ripensare al concetto stesso di lavoro. Sembra quasi che chi non percepisce stipendio, non sia considerato un lavoratore. Ciò innesca un meccanismo pericoloso, attraverso il quale si viene pian piano tagliati fuori. Conosco diverse persone che coltivano il proprio cibo perchè è sano e perchè gli piace stare a contatto con la Natura. Purtroppo, non avendo entrate e nonostante conducano una "vita frugale", fanno molta fatica a stare dentro alle spese. Per cui sono spesso costretti a ricercare lavori saltuari per svolgere compiti che sono contrari alle proprie attitudini (per non dire etica). Lavori che, generalmente, sono pagati male. Ma non è forse rispettabile lavorare nei campi? Non pensate anche voi che tutti, a prescindere dalle proprie scelte di vita, abbiano diritto ad un reddito di base, non solo per permettersi qualche sfizio in più ma soprattutto per poter continuare a coltivare le proprie passioni? Mi viene in mente il volontario, colui che dedica parte del suo tempo per aiutare i più deboli: non avrebbe diritto ad un reddito minimo di base? Non è forse lavoro quello? E chi fa il genitore? Non vale anche per lui la stessa cosa?

Il reddito di base ci permetterebbe di esercitare pienamente la nostra cittadinanza, non lasciamoci sfuggire questa possibilità. E diffidiamo delle persone che ci fanno credere che solo coloro che stanno in ufficio davanti al computer o lavorano in fabbrica 8 o più ore al giorno, possono contare su una dignità che, invece, tutti, senza discriminazioni, abbiamo ugualmente il diritto di avere.

Clicca qui per vedere il video in italiano 

Se credete nello strumento del reddito di base, firmate la petizione a questo link

mercoledì 3 aprile 2013

Il primo libro di antropologia - di Marco Aime

Torno a scrivere sul Blog per suggerirvi un libro molto interessante, indicato per coloro che, ogni giorno, si fanno centinaia di domande su quanto gli accade intorno. Prima di tutto non preoccupatevi, succede anche a me! Questo libro, di cui vedete a fianco la copertina, vi introdurrà all'antropologia, che letteralmente significa "studio dell'uomo", ma che, in realtà, studia gli uomini o, meglio, l'interazione tra di essi, dal punto di vista culturale, sociale, economico, religioso, ecc. Il libro è scritto da Marco Aime, torinese, professore di Antropologia culturale all'Università di Genova.

Spesso ci sorprendiamo dei comportamenti di famigliari, amici e colleghi (e, perchè no, di noi stessi). Bene, l'antropologia ci fornisce quei modelli, quelle regole nell'insieme di pratiche che un gruppo umano mette in atto. L'approccio dell'antropologia è, per definizione, "olistico, totalizzante, deve tenere conto dei vari elementi di una società e di una cultura per poterne analizzare anche uno solo".

Marco Aime, a cui chiedo scusa per le mie semplificazioni riportate sopra, ci spiega che, tuttavia, l'approccio antropologico non è più così definito come un tempo: di popoli "sperduti" o indigeni ce ne sempre meno, la globalizzazione ha appiattito le differenze tra Occidente e Sud del mondo, e la natura dell'antropologia non è più così definita. Non ci resta che scoprire questa evoluzione.

Per rifarmi alle parole dell'autore, l'antropologia è una disciplina indisciplinata. E a me piace un sacco essere indisciplinato!

Buona lettura!