sabato 30 giugno 2012

La Decrescita unica scelta possibile anche (e soprattutto) in Cina


cinaDa ormai un decennio l'economia mondiale è in mano alla Cina. Il debito statunitense è tenuto in piedi in massima parte dalla Cina, i Paesi europei le strizzano l'occhio da anni per risollevare le proprie sorti. Si è arrivati al punto che, se il PIL cinese inizia a rallentare – ovvero a crescere "solo" dell'8% - l'impatto su debito ed occupazione è immediatamente tangibile a livello globale. Il risultato di questa crescita è però sconcertante: la Cina è oggi la principale responsabile delle emissioni di CO2 planetarie, il 40% dei propri terreni agricoli è contaminato dall'arsenico e consuma la metà del carbone e il 60% di cemento e acciaio, a fronte del 19% della popolazione mondiale (fonti: BP e USGS). Il consumo di energia è in netto incremento ed è alla base della crescita economica. Come prevedibile, questo rapido aumento del consumo di energia corrisponde ad un aumento delle emissioni che ha conseguenze su scala globale sugli ecosistemi. Tutto ciò è inaccettabile. Lo sviluppo industriale di questo “mostro” non è sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. Che fare? Continuare ad ignorare solo perchè 8000 km distanti? 

sabato 23 giugno 2012

Spesa sostenibile: alcune considerazioni e consigli per limitare gli sprechi


Il tema della spesa sostenibile è da sempre uno dei più caldi e sentiti. In Italia ogni anno sprechiamo prodotti alimentari perfettamente integri per 1,5 milioni di tonnellate, pari ad un valore di 4 miliardi di euro. I prodotti più sprecati sono pane, pasta, carne, frutta e verdura. Secondo l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori (ADoc), ogni nucleo familiare in Italia getta via ben 584 euro di prodotti alimentari. E gli altri Paesi non sono certo in una situazione migliore. Negli Stati Uniti si arriva a gettare il 25% dei prodotti ancora consumabili.
Questi dati devono fare riflettere, e in modo particolare in una situazione di crisi economica come quella che stiamo vivendo: l'attuale sistema economico basato su sovrapproduzione e conseguente sovraofferta non è umanamente ed eticamente sostenibile. Vedere gli scaffali di panetterie, macellerie, pescherie, fruttivendoli, …  pieni d'invenduto e svuotarsi a fine giornata per riempire le discariche è inaccettabile. Si tratta di prodotti che nella maggioranza dei casi vengono ritenuti invendibili perchè non più rispondenti a standard estetici e di palato a cui siamo abituati. I canoni ci dicono che il pane deve essere sempre fresco, la carne appena tagliata e lo yogurt a 1 mese dalla data di scadenza.
Bisogna fare tutti un esame di coscienza e pensare che, nel vestire come nel mangiare, è necessario evitare gli sprechi, eliminare il superfluo. La permacultura ci insegna che in casa non nulla va buttato via – neppure l'acqua sporca (vedi link): tutto fa parte di un ciclo, e bisogna educare i propri famigliari ed amici a pensare ed agire in questo modo.
Vorrei elencare una serie di consigli per evitare gli sprechi, risparmiare qualche soldo e al contempo migliorare in qualità quando si fa la spesa. 
  • pianificare per bene cosa comprare per evitare gli inevitabili sprechi di una spesa “empatica”. La prima cosa da fare è stilare una lista della spesa “dinamica”, nel senso che durante la settimana si inserisce ciò che manca e va riacquistato. Bisogna inserire i prodotti che veramente ci servono.
  • non farsi trasportare dagli sconti e dalle promozioni applicate sui prodotti. Non è detto che acquistare tre confezioni anziché una ci consenta un risparmio, soprattutto se si tratta di un prodotto “fresco” (es. formaggio, yogurt) che ha una scadenza breve e corriamo il rischio di buttarne via.
  • leggere l'etichetta prima di comprare qualcosa. Ciò consente di conoscere il nome e la sede del fabbricante o confezionatore, valutare gli ingredienti che compongono il prodotto, ed infine determinare il costo al kg o lt. Bisogna estendere questa pratica anche ai prodotti per la cura del corpo (creme, saponi, gel doccia) e della casa (detergenti, saponi per piatti, ..), perchè anch'essi agiscono sulla nostra salute e su quella dell'ambiente.
  • privilegiare prodotti locali (e di stagione): un pasto medio percorre 1.900 km prima di arrivare sulla nostra tavola (!). Non è una questione solo di etica, ma anche di qualità e di risparmio (pensiamo al caro-benzina)
  • preferire prodotti sfusi, perchè le confezioni incidono fino al 30 per cento sul prezzo finale. Comprare direttamente da produttori ed agricoltori locali è la scelta migliore.
  • coltivare il proprio orto. Anche se si vive in città, si può coltivare sui propri terrazzi e balconi un mini orto a base, per esempio, di lattuga, pomodori, piante aromatiche e zucchine
  • cucinate a casa, riscoprite la vecchia cucina, i piatti della tradizione, evitate di ricorrere a piatti pronti: si riesce a risparmiare parecchio. Proviamo a fare il pane, la pizza, le conserve, le marmellate di frutta.
  • cercate il Gruppo d'acquisto solidale (GAS) della vostra città. Si tratta di gruppi che organizzano ordini collettivi per prodotti quali vino, parmigiano, olio, farine, …. acquistando da produttori biologici e locali: si risparmia grazie all'ordine cumulativo e si guadagna in qualità! Bello no?

mercoledì 20 giugno 2012

Un'idea per la decrescita estiva: il WWOOFing

Uno degli effetti della profonda crisi economica che stiamo vivendo – che però le argomentazioni della Decrescita indicano quale crisi di sistema – è la difficoltà che avranno gli italiani ad andare in vacanza quest'estate.
Infatti, da quanto emerge dai dati Confeserrcenti-Swg, solo il 66% degli italiani quest'anno andrà in vacanza. Dal 2010 al 2012 il dato è sceso del 13%. Ad influire negativamente sono il reddito, la situazione economica e le tasse. E ci mancherebbe se così non fosse!

Bene, detto questo, vorrei suggerire un'opzione per l'estate per coloro che amano la natura e vogliono concedersi un’esperienza low cost: il WWOOFing.

Il WWOOF è un'associazione istituita nel Regno unito circa 40 anni fa, dall’idea di da Sue Coppard che, stanca dell’atmosfera londinese, voleva organizzare durante un soggiorno in fattorie biologiche in cambio del proprio lavoro. Quest’idea ha coinvolto gradualmente sempre più persone che hanno trovato diverse fattorie pronte ad accoglierli offrendo loro vitto&alloggio.  Da allora WWOOF é cresciuta moltissimo ed ora esiste attraverso associazioni indipendenti in tutto il mondo.

La lista di questi Paesi, ognuno con una propria associazione WWOOF nazionale, é riportata a questo link. E’ bene sapere che, per fare WWoofing, si deve fare riferimento al paese ospitante: occorre dunque essere membro di WWOOF Italia se si desidera intraprendere un’esperienza nel nostro paese oppure membro di WWOOF Islanda per avventurasi nel Paese scandinavo, e cosi via.

Il WWOOF dà la possibilità a giovani studenti, ma anche ad adulti, pensionati, coppie con bambini, di conoscere uno stile di vita biologico e biodinamico. WWOOF offre la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, potendo così imparare nuove lingue e fare amicizie oltre confine. Il tutto all’insegna del lavoro solidale laddove sia richiesto; le realtà sono, infatti, le più svariate: aziende agricole grandi e piccole, agriturismi, case in campagna, ecovillaggi, ecc..

Il segreto per vivere la propria esperienza al meglio, è contattare direttamente l'host (colui che vi ospita) attraverso la lista delle fattorie indicate per ciascun Paese. In questo modo si può creare sin da subito un rapporto interpersonale e capire le esigenze di ciascuno prima della partenza. E' bene anche ricordarsi di rispettare le date stabilite al fine di evitare disguidi organizzativi.

Per coloro che volessero approfondire, rimando al sito di WWOOF Italia

martedì 19 giugno 2012

Ivan Illich - Elogio della bicicletta

Elogio della Bicicletta di Ivan Illich
Vorrei segnalare un libro scritto da uno dei sociologi più importanti dei nostri tempi, Ivan Illich. Questo libero pensatore austriaco è considerato, tra le altre cose, un precursore della Decrescita (avevo parlato già di Illich in questo post).
In questo saggio Illich critica il sistema di mobilità basato sull'egemonia del trasporto (meccanico): uno dei passaggi più interessanti è infatti la spiegazione di come la continua ricerca di una maggiore velocità conduca ad un'ingiustizia sociale della mobilità e dell'accesso all'energia.

"Oltre una velocità critica, nessuno può risparmiare tempo senza costringere altri a perderlo. Colui che pretende un posto su un veicolo più rapido sostiene di fatto che il proprio tempo vale più di quello del passeggero di un veicolo più lento. Oltre una certa velocità, i passeggeri diventano consumatori del tempo altrui".

Questo saggio è stato scritto nel 1973 ma affronta il tema dell'energia e della mobilità con estrema attualità.

Riporto la recensione in copertina del libro:
Un appassionante e convincente apologia della bicicletta: della sua bellezza e saggezza, della sua alternativa energetica alla crescente carenza di energia e al soffocante inquinamento. Illich nota acutamente che la bicicletta e il veicolo a motore sono stati inventati dalla stessa generazione. Ma sono i simboli di due opposti modi di usare il progresso moderno. La bicicletta permette ad ognuno di controllare la propria energia metabolica (il trasporto di ogni grammo del proprio corpo su un chilometro percorso in dieci minuti costa all'uomo 0,75 calorie). Il veicolo a motore entra invece in concorrenza con tale energia.

Elogio della bicicletta
di Illich Ivan
2006, 95 p., brossura
Curatore La Cecla F.; Traduttore Capriolo E.
Bollati Boringhieri  (collana Incipit)

Il libro è anche consultabile qui

lunedì 18 giugno 2012

Oggi è giorno di luna nuova: digiunare per disintossicare fisico e mente

Il calendario lunare è uno strumento utile da tener presente per la salute e la cura del corpo e della mente. Oggi è una giornata "chiave", in quanto andiamo in luna nuova: in questa occasione le possibilità di disintossicazione del corpo sono al massimo.

Optare per una giornata di digiuno o quanto meno limitarsi nell'alimentazione durante il giorno di novilunio, permette al corpo di depurarsi e di liberarsi dalle tossine in maniera più efficace. Con il digiuno ci si libera dei veleni accumulati nelle cellule grasse, nelle articolazioni, negli organi vitali, nel sangue e nel sistema nervoso, rendendoci fisicamente più leggeri, sani e vitali e psicologicamente più sicuri e ottimisti. Durante la pratica si raccomanda di bere molta acqua.
 

E' bello, in questo senso, recuperare una pratica utilizzata nei tempi più antichi ed abbandonata troppo in fretta dal mondo occidentale.

Fonti:
Calendario Lunare GIUGNO 2012 - vitaesalute.org
Ilrisveglio.org

Le regole del mercato

E' proprio vero che i giochi del mercato dettano legge nella nostra vita e noi stiamo a guardare, e a rosicare, sulle le sue evoluzioni. 

Leggo infatti di articoli trionfanti in merito alle recenti promozioni applicate alle pompe di benzina da alcune compagnie petrolifere e case automobilistiche. Prima Fiat, che realizza il “sogno” di fare il pieno ad 1€/litro per tre anni per ogni nuova auto acquistata, poi Eni con un ribasso di 0,20 euro/litro nei tre mesi estivi. Anche Q8 è entrata in competizione, praticando forti sconti alle pompe il weekend appena trascorso. E siamo probabilmente solo all'inizio di una sfida (se vogliamo chiamarla tale in un oligopolio) per rendere più “appetibile” la benzina – pensate un po’ – ed allontanare lo spauracchio di un'estate a secco, in tutti i sensi, per i viaggiatori italiani.

Se da un lato sorrido (l’auto la uso – seppur poco – pure io), dall’altro sono esterrefatto nel notare l'ennesimo comportamento opportunistico delle compagnie petrolifere. Sfruttando al massimo la propria posizione dominante, fanno il bello e cattivo tempo, garantendosi introiti elevatissimi in qualsiasi condizione. Questi sconti infatti arrivano con estremo ritardo, essendo il prezzo del greggio in continua discesa ormai da mesi. Il prezzo della benzina ha continuato a salire fino a raddoppiare rispetto a tre anni, fino a "sfiorare" i 2,00€/l. Se ora propongono promozioni così forti, viene da chiedersi quale sia l'effettivo margine di guadagno di queste compagnie su ciascun litro di benzina (al netto delle accise statali imposte).

(de)Crescere

Riceviamo e pubblichiamo:

"L'anno scorso ho comprato un melone al supermercato. Un melone di quelli gialli con la buccia liscia. Diversamente da quelle che sono le mie abitudini, non ho controllato se fosse biologico e neanche il paese di provenienza.
L'ho affettato per mangiarlo e mi sono ritrovata con i semi in mano. Per qualche secondo li ho guardati, pensando alla loro potenzialità. Dentro ognuno di quei semi, neanche troppo grandi, c'è una pianta capace di generare vari frutti, pieni di una grande quantità di semi. E da qui la storia ricomincia.
La natura è decisamente generosa. Sembra impossibile che non ci sia cibo in abbondanza per tutti.
Ho preso una decina di semi e li ho messi in altrettanti vasetti di terra. Dopo pochi giorni dalla terra spuntavano due foglioline verdi. Cinque piantine sono cresciute abbastanza da poter essere trapiantate. Non avevo molto spazio e alla fine ho raccolto tre meloni.
Se lo avessi programmato avrei comprato dei semi selezionati, o addirittura delle piantine già pronte per essere trapiantate. Avrei lavorato la terra, arricchendola con del concime appropriato. Probabilmente avrei cercato uno spazio più grande dove trapiantarli. Forse, se avessi fatto tutte queste cose, avrei avuto piante più grandi che avrebbero generato più frutti. Ma non credo che avrei avuto lo stesso piacere nel mangiarli.
Nel mio gesto non c'erano aspettative, la mia mano non si è mossa per una ricompensa futura, semplicemente mi è sembrata la cosa più naturale da fare.
Ho messo una manciata di semi nella terra e nel vedere la loro trasformazione è cresciuta in me la consapevolezza che la natura è la madre di tutto".

Pachamama

giovedì 14 giugno 2012

Liberiamoci dell'auto - è controproduttiva!

Nel post precedente dedicato al Green Office Day 2012, facevo riferimento all'opportunità di abbandonare l'automobile per i nostri spostamenti casa-lavoro, fermo restando le necessità specifiche di ciascuno. Purtroppo da quello che leggo, in Italia questa “rivoluzione” sembra essere molto più che una chimera.

Siamo, infatti, il Paese più “automobilistico” d’Europa. Uno studio dell’Osservatorio Autopromotec di Bologna ha rilevato in 61 auto per 100 abitanti la presenza degli auto veicoli in Italia. Addirittura la densità del parco circolante italiano è cresciuta rispetto alla ricerca precedente, relativa al 2008. Il dato è reso ancora più significativo dal fatto che tra i Paesi analizzati, l’Italia risulta essere quello con la maggiore densità. Al secondo posto della classifica c’è la Germania, che non va oltre le 51 auto ogni 100 abitanti. Nel Regno Unito il dato è calato di una unità per abitante (1 auto ogni 2 persone).
In un tempo di “vacche magre” come l'attuale, mi pare una contraddizione assurda, in particolare dal punto di vista economico, pensando al prezzo esorbitante del carburante, ai rincari di RC auto ed autostrade, ai listini fuori mercato praticati dalle case automobilistiche.

Tutto ciò mi fa riprendere in mano il libro di Serge Latouche Come si esce dalla società dei consumi, all'interno del quale si trovano le considerazioni di Illich, uno dei precursori della Decrescita. Il suo concetto di controproduttività trova massima espressione analizzando il sistema automobilistico. Lo riporto qui tale e quale:

“Aldilà di una certa soglia, superata da tempo, la mobilità che l'automobile dovrebbe offrire diventa illusoria. Nei grandi agglomerati urbani la moltiplicazione dei veicoli avvantaggia decisamente il pedone. Il sistema di trasporto automobilistico è senza dubbio il più inefficiente fra tutti quelli inventati dall'uomo. Per esempio, oggi a Pechino l'automobilista non riesce a superare gli otto chilometri all'ora. Illich e Dupuy hanno calcolato che, integrando nel tempo di spostamento di un veicolo il tempo di immobilizzazione negli ingorghi, il tempo di lavoro necessario per pagare il carburante, i pneumatici, i pedaggi, l'assicurazione, le contravvenzioni (per non parlare degli incidenti), quella che si può definire la sua velocità generalizzata non supera i sei chilometri all'ora, cioè quasi quella di un pedone. La bicicletta, in queste condizioni, è enormemente superiore all'automobile!"

Alla luce di queste considerazioni ben poca cosa rappresenta un sistema ideato dal professor Balaji Prabhakar della californiana Standford University per alleggerire il traffico urbano. Il progetto Capri (Congestion and Parking Relief Incentives) è in via di sperimentazione, e prevede incentivi in denaro (lotteria a premi) per gli automobilisti disposti a cambiare le proprie abitudini, viaggiando nelle ore meno trafficate e parcheggiare in zone limitrofe.

L'iniziativa è sicuramente lodevole (anche se evitare le ore più trafficate dovrebbe essere un comportamento dettato più dal buon senso che dalla speranza di una vincita!) e forse porterà a qualche risultato, seppur di breve entità ma... californiani, un bel giro in bicicletta sotto il vostro meraviglioso sole non vi stimola di più? Lasciate a casa la Corvette...

Fonti: Al Volante

lunedì 11 giugno 2012

Better Life Index: la classifica delle nazioni più benestanti del mondo

Il Prodotto Interno Lordo, meglio conosciuto come PIL, è da 70 anni la misura scelta dagli economisti per misurare il benessere di una nazione. Uno dei "fondamenti" del Movimento della Decrescita è il rifiuto di questa regola. Dagli anni '70 in avanti, infatti, la crescita del PIL si è costantemente ridotta, determinando un disequilibro tra benessere individuale e costi ecologici e sociali. I limiti di questa misurazione vennero alla luce già nel 1968, quando il presidente degli Stati Uniti si espresse in questo modo: "misura tutto ... tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta".

Nel tentativo di rimediare a tali carenze l'OCSE ha creato il "Better-Life Index"*. Al suo secondo anno di vita, l'indice utilizza 24 variabili all'interno di 11 settori, al fine di misurare il benessere per 34 dei suoi paesi membri, più Brasile e Russia. L’Economist ha riassunto gli 11 settori in 4 categorie (Soldi e lavoro; Ambiente, Crimine e Abitazioni; Sanità ed Istruzione; Benessere). Da quest’anno viene evidenzata la disparità all’interno di una stessa nazione tra i più benestanti (top 20%) ed i più indigenti (bottom 20%) della popolazione.



La tabella mostra, ad esempio, il primato degli Stati Uniti nella categoria Soldi e Lavoro, della Svizzera in Sanità ed Istruzione. Gli Stati Uniti mostrano, però, anche una forte disuguaglianza sociale (non è una novità), con la parte inferiore della popolazione che raggiunge un punteggio di 25% inferiore rispetto alla Top 20% (i più ricchi).

La classifica mostra Australia, Stati Uniti, Norvegia, Svezia, Canada, Svizzera e Olanda nei primi posti. L’Italia si piazza al 14esimo posto, mostrando, in particolare, bassi livelli di Sanità ed Istruzione e Benessere, oltre ad una evidente disuguaglianza sociale.

* Better-Life Index: indice che esprime la qualità della vita ed il benessere in varie nazioni (appartenenti all’OECD), a seconda dell’importanza data a ciascuno di 11 argomenti (casa, salari, lavoro, comunità, istruzione, ambiente, governo, sanità, soddisfazione della vita, sicurezza, equilibrio tra lavoro e vita).

Fonti: Italians in fuga; The Economist

venerdì 8 giugno 2012

Green Office Day 2012 - Una buona occasione per decrescere anche in ufficio

http://www.pragmatiko.it/wp-content/uploads/green_office_day_2012.jpg
Per me che decresco giorno dopo giorno in ufficio, scovare sul Web l'iniziativa Green Office Day 2012 diventa occasione per ricordare quanto sia importante porre attenzione all’utilizzo dell’energia ed, in particolare, delle risorse che vengono utilizzate sul luogo di lavoro. L'energia in ufficio, anche se non la si paga col proprio denaro, non va sprecata, perché si paga in termini di sopravvivenza ambientale!

Propongo una serie di consigli utili da mettere in pratica in ufficio:
  • Utilizzare mezzi di trasporto sostenibili. Se vi è consentito, andate a lavoro a piedi o in bicicletta o utilizzando l’autobus, la metropolitana od il treno. Se non si può fare a meno dell’auto, organizzatevi con uno o più colleghi per creare una rete di car sharing. Anche per la pausa pranzo meglio recarsi al ristorante o al bar facendo una passeggiata: la digestione si attiva anche meglio!
  • Privilegiare i documenti digitali rispetto alla carta. Fate il proposito di leggere documenti e mail direttamente dallo schermo del pc e di preferire i documenti in PDF.  Il risultato sarà quello di ridurre la quantità di carta che ogni giorno finisce nel cestino.
  • Stampare meno che si può. Se proprio non è possibile fare a meno di stampare alcuni documenti, meglio farlo fronte-retro. E' già qualcosa risparmia la metà della carta. Ulteriore suggerimento che mi sento di dare è mettere in calce alla propria mail "Please consider the environment before printing this mail note". Vi sono, poi, alcuni font che permettono di ridurre l’utilizzo di inchiostro nella stampa di circa il 20%. Segnalo Ecofont dove è possibile scaricare il software gratuitamente.
  • Durante le ore di lavoro è importante impostare il proprio computer secondo la modalità “energy saving” per lo spegnimento automatico del monitor in caso di non utilizzo prolungato. A fine giornata, invece, è bene ricordarsi di spegnere il computer, le stampanti e le fotocopiatrici, oltre alle luci della stanza e il condizionatore caldo/freddo.
  • Meglio utilizzare la luce naturale rispetto a quella artificiale. Si risparmia energia e non fa male alla vista!
  • In bagno ricordarsi di spegnere le luci prima di uscire, di non sprecare troppa carta per asciugarsi le mani, né acqua in eccesso quando ci si lavano mani e denti.
  • Attuare la raccolta differenziata di: carta, cartone e riviste, plastica e lattine, vetro, toner, cartucce di inchiostro per ink jet e pile.
  • Usare materiali “green”. Preferire materiali di cancelleria come ad esempio blocchi o buste realizzati con carta riciclata. In bagno utilizzare saponi biodegradabili e carta riciclata, per le pulizie detergenti biodegradabili. Ed ancora: richiedere mail piuttosto che fax/posta; evitare l’utilizzo di tazze per il caffè o bicchieri usa e getta durante le riunioni, preferendo le stesse in vetro o in ceramica; riutilizzare per più spedizioni gli stessi imballaggi; scegliere le scale invece dell’ascensore; utilizzare meno possibile l’aria condizionata (aprire le finestre!); pensare all'ambiente nell’organizzazione dei viaggi di lavoro.

Sono innumerevoli le possibilità per limitare il nostro impatto sulla Terra. Le pratiche ecologiche che siamo abituati a svolgere in contesto domestico vanno replicate anche a livello aziendale. Anzi sono ancora più importanti in quanto l'impatto ambientale di tanti individui è moltiplicato. Mai cadere nella superficialità e mantenersi sempre vigili.

Fonte: Greenofficeday.it/

Decrescere vuol dire accontentarsi

Dal Blog di Beppe Grillo


"Oggi l'economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi, per produrre delle cose per lo più inutili che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c'è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola "felice", ed è "contento". Accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice. TIZIANO TERZANI". citazione di Matteo B.

giovedì 7 giugno 2012

Decrescita vuol dire anche...risparmiare l'acqua!

Il primo post "vero" è dedicato ad un argomento che mi sta a cuore, l'acqua. Premetto che non voglio insegnare nulla a nessuno, voglio sono illustrare come, con semplici accorgimenti, si possa limitare l'utilizzo eccessivo dell'acqua. Banale sottolineare come l'acqua sia un bene prezioso che non va sprecata. Prendo spunto da un articolo apparso sul sito eco.it per aggiungere alcune pratiche quotidiane che ritengo ancora più efficaci e facili da realizzare.
 
1) parto dal consiglio più semplice ed ovvio: chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti e ci si insapona sotto la doccia non costa troppa fatica ed è già qualcosa.
2) utilizzare bacinelle/recipienti: una nella doccia, una nel lavandino del bagno ed una nel lavabo della cucina sono più che sufficienti: l'acqua viene recuperata all'interno delle bacinelle a seguito della propria igiene personale e al lavaggio degli alimenti, per poi essere riutilizzata per il wc (ogni volta che tiriamo l'acqua facciamo andare dai 5 ai 10 lt d'acqua - quantità impressionante a fine giornata!), per lavare i piatti e per dare acqua a fiori e piante.
3) ciclo corto (o "eco") per la lavatrice se la biancheria non è molto sporca.
4) utilizzare entrambi i lavelli della cucina (per chi ce li ha) e tapparli. In uno si insaponano piatti, pentole e bicchieri, nell'altro si risciacqua. Sono trascurabili i residui di sapone sui piatti risciacquati.
5) non buttiamo l'acqua che abbiamo usato per cuocere la pasta: la stessa acqua può essere facilmente utilizzata per lavare pentole o piatti sporchi (se ancora calda è estremamente efficace per togliere le parti più difficili da pulire). Oltretutto è ricca di amido, cosa che consente una pulizia ancora più efficace.
6) corollario al punto precedente: l'acqua utilizzata per lessare una verdura o legumi (per esempio broccoli, spinaci, bietole, fagioli, ....) è ricca di proprietà rilasciate dalla verdura stessa. E' davvero un peccato buttare via quest'acqua colorata ed arricchita dalle verdure. Meglio riportarla ad ebollizione ed utilizzarla per cuocere la pasta secca, specialmente se la verdura in questione è parte integrante della pietanza che si cucina!
7) abbiamo visto alcuni accorgimenti a mio parere facili da realizzare in un contesto urbano. Chi vive in campagna ha maggiori necessità di acqua (basti pensare all'innaffiatura di piante, fiori e verdure dell'orto). Una fonte importante è l'acqua che viene dal cielo. Sistemando una cisterna sotto le grondaie di scolo si recupera l'acqua piovana senza grandi difficoltà. Bisogna avere solo l'accortezza di sistemare una griglia/filtro sopra la cisterna per evitare inclusioni esterne. Questo insegnamento proviene dalla permacultura.

mercoledì 6 giugno 2012

Cos'è la Decrescita?

La decrescita è una straordinaria corrente di pensiero che, per far riferimento a uno dei suoi principali fautori, Serge Latouche, indica una via d'uscita rispetto al modello attuale dominato dalla crescita e dell'accumulazione senza freni.

Si tratta di un concetto "in positivo" (spesso infatti si parla di decrescita felice), nel senso che è favorevole ad una riduzione volontaria della produzione economica e dei consumi, al fine di riequilibrare la relazione dell'uomo con l'ambiente in cui vive, creando così i presupposti per una società migliore.

Ampio è quindi il raggio d'azione, che va dall'ecologia al sociale, passando per la politica e la cultura.

Per una definizione completa rimando al sito dell'Associazione per la Decrescita decrescita.it, all'interno del quale è possibile trovare il Manifesto della Decrescita. Degrowth.org è un altro portale ufficiale cui fare riferimento.

Ho creato questo Blog - Liberi di Decrescere - per riunire il variegato insieme di proposte legate alla decrescita, nella speranza di poter condividere esperienze con coloro trovino sensato questo nuovo (ma neanche tanto!) ordine d'idee.

Nei prossimi post comincerò a trattare vari temi: ecologia, letteratura, attualità, eventi, risparmio, gastronomia..

Mi faccio un auto-in bocca al lupo!

Il perchè di questo Blog

Sono ormai anni che vivo un periodo di frustrazione dovuto ad alcune riflessioni sulla natura umana. E' la spirale negativa in cui si trova la nostra società a determinare questo senso di malessere. Un malessere individuale ma, soprattutto, collettivo. Questo travaglio non va visto necessariamente in chiave negativa. Anzi, si erge ad un cambiamento, ad una via d'uscita. Siamo in una fase di trasformazione economica, sociale, etica. Penso, spero, di aver trovato una luce. In una parola: DECRESCO.