lunedì 21 gennaio 2013

10 proposte di Aiab per la politica

Aiab (Associazione Italiana per l’agricoltura biologica), in vista delle lezioni ha voluto affiancare alle proposte di Slow Food un Decalogo ai politici. Anche Greenpeace si era mossa a suo tempo con la petizione www.iononvivoto.it (sottoscritta da 45.000 italiani).

Ed infatti l'agricoltura manca nelle loro agende, e ciò desta in molti (compreso io) molta preoccupazione. L'Aiab alza la voce, e fa bene: la tanto bistrattata agricoltura rimane "l'attività economica (sociale, culturale, ricreativa) che più si interfaccia con il territorio fisico ed ecologico, con le risorse naturali, con le dotazioni idriche, con il paesaggio. È l’attività su cui si àncora buona parte della sicurezza alimentare del Paese e del Made in Italy. 

Portatore di un preciso modello per il sistema agroalimentare, Aiab ha deciso di offrire un Decalogo di proposte a coalizioni, liste e singoli candidati fondate sull'adozione e sostegno del biologico e sulla cornice della sovranità alimentare. Chiede, a sua volta, che questi punti siano adottati con impegni vincolanti, sottoscrivendoli, in toto o in una loro parte, formalmente e prestandosi a una verifica nel corso della prossima legislatura". 

Tra le proposte si ricorda lo stop al consumo di suolo, provvedimenti in tema di Ogm, sostegno all'agricoltura sociale, ecc.. 

Clicca qui per leggere il Decalogo completo. Vi invito a condividere e promuovere le proposte di Aiab.

Fonte: Slow Food

giovedì 17 gennaio 2013

Sondaggio Ue: il biologico deve essere ogm-free?

La Commissione europea ha deciso di chiedere ai 500 milioni di cittadini europei se i prodotti biologici in Europa devono essere Ogm free, o piu' precisamente se ''la presenza accidentale di Ogm da indicare sull'etichetta deve essere inferiore a quella dei prodotti tradizionali'' e comunque se i cittadini ''sono disposti a pagare di piu' in cambio dell'abbassamento della soglia di Ogm da indicare sulle etichette''.

La Commissione europea, attraverso questo sondaggio, vuole conoscere l'opinione dei consumatori europei per migliorare la produzione biologica in Europa, ponendo interrogativi di vario genere (benessere animali, utilizzo pesticidi e fertilizzanti, sviluppo del settore, ...). A fine anno è infatti previsto un nuovo piano d'azione europeo per rilanciare il settore e per rinnovare il quadro politico e giuridico per l'agricoltura biologica europea (Fonte: ansa.it). 

Ho compilato il questionario ed ho espresso le mie opinioni. Se da un lato mi rallegro che vengano coinvolti i cittadini europei su un tema importante come questo, ho il dubbio che questi interrogativi celino la volontà di aprire il mercato europeo agli OGM. Mi spiego: se ciò non avvenisse perchè i cittadini europei sono contrari agli OGM, vi sarebbe un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, giustificato dal fatto che sarebbero necessari 1. più controlli per valutare la presenza o meno di materie prime OGM, e, di conseguenza 2. maggiori difficoltà ad ottenere la certificazione biologica per i produttori

D'altra parte, con le leggi attualmente in vigore, per tutti i tipi di produzione agricola non è necessario indicare l'eventuale presenza di Ogm sull'etichetta, se essi rappresentano meno dello 0,9% del prodotto. La Commissione europea chiede ai cittadini europei se "sono disposti a pagare di più in cambio dell'abbassamento della soglia di Ogm da indicare sulle etichette'', rendendo palese l'intenzione ad aumentarli, comunque. 

Ma non ci sono dubbi che debba essere indicata la presenza di OGM sulle etichette dei prodotti! Perchè FANNO MALE ! Gli OGM sono pericolosi per la salute e non ci sono ragioni economiche che giustifichino nè il loro utilizzo, nè incrementi del prezzo dei prodotti che NON li hanno.

E quindi, cosa rispondere nel questionario?

martedì 8 gennaio 2013

Spesa sostenibile: una guida per limitare lo spreco di cibo

sprechiIl tema della spesa sostenibile mi è caro da sempre (leggi qui il post in cui affronto per la prima volta l'argomento). Ogni anno solo in Italia sprechiamo 1,5 milioni di tonnellate di cibo al giorno. Cibo buttato perchè rimasto invenduto negli esercizi commerciali o perchè acquistato in eccedenza e quindi sprecato.

Tutto ciò non solo è eticamente inaccettabile (ricordiamoci che 1 miliardo di persone al mondo vive con l'angoscia di non poter alimentarsi l'indomani) ma ha anche: a) richiesto un utilizzo inutile di energia, acqua, terra, tempo, risorse naturali, b) reso vano una serie di lavorazioni per la produzione, il trasporto, il confezionamento (mediante l'utilizzo di fonti fossili, con quindi emessioni  di CO2 nell'atmosfera, contribuendo al global warming e alle recenti catastrofi climatiche come terremoti, alluvioni, periodi di siccità, ...). Oltretutto ha c) comportato un utilizzo poco efficiente del denaro e d) richiesto altro consumo di energia per essere conservato (e smaltito).

Per queste ragioni va favorito fino alla nausea un cambiamento di paradigma da parte dei cittadini affinchè sia eliminato il superfluo e limitati gli sprechi. Vorrei, quindi, condividere con voi una guida redatta dall'autorevole Slow Food (intitolata Il nostro spreco quotidiano) che ci aiuti ad adottare abitudini migliori e a rispettare l’ambiente.

La potete scaricare qui.

venerdì 4 gennaio 2013

Notizie OGM dal mondo

Buone notizie giungono da due Paesi considerati per certi versi agli antipodi. Nello scorso dicembre in Svizzera e Kenya sono stati approvati dei provvedimenti che vietano la semina, la produzione e la commercializzazione delle piante geneticamente modificate (OGM).

Tuttavia non c'è da stare allegri, anzi. Leggendo le motivazioni si deduce che dietro al divieto c'è una ragione prettamente economica: gli OGM, evidentemente, non generano ancora cash ai governi, e quindi l'aspetto economico, come spesso accade, prevale sui possibili rischi alla salute (interessante lettura a questo link).

Bisogna quindi stare all'erta perchè se dovesse presentarsi un concreto l'interesse economico, solo un popolo unito e convinto riuscirebbe ad impedire, come già avvenuto in diverse parti del mondo, l'utilizzo e la coltivazione degli OGM.

Fonte: Slowfood.it

Articoli interessanti sugli OGM su 'Liberi di decrescere':
Petizione Greenpeace per difendere il mais messicano 
In Perù approvata la moratoria sugli OGM 
Petizione per fermare la Monsanto in Messico 
Il massacro della biodiversità del mais in Messico 
Referendum in California sull'etichettatura degli OGM: persa una bella occasione 
'Ritorno alla terra' di Vandana Shiva 

Corsi di apicoltura 2013

Passato (non senza qualche difficoltà) il periodo natalizio e terminato lo spocchioso scambio d'auguri coi colleghi, mi trovo come tanti alla presa coi proclami per l'anno appena cominciato. Si sente spesso di coloro che vogliono dimagrire, di coloro che vogliono studiare una nuova lingua, oppure in maniera del tutto superficiale di coloro che vogliono cambiare auto o comprare un nuovo smartphone. Io penso, invece, di voler imparare un nuovo mestiere. Per cui, spinto dal desiderio di bilanciare le noiose ore d'ufficio con attività all'aperto e possibilmente in campagna, ho deciso che nel 2013 mi cimenterò nella nobilissima arte dell'apicoltura. Questo mio desiderio ha radici lontane e, anche grazie all'esempio di un caro amico, penso che ora sia giunto il momento di provarci e di approfondire la questione. Non sarà certamente uno scherzo, l'apicoltura è un'attività piuttosto complessa: essendo in contatto con degli esseri viventi si è responsabili del loro benessere e quindi bisogna essere preparati, conoscere la fisiologia e l'etologia delle api e le dinamiche della loro attività. Oltretutto è necessaria un'attrezzatura specifica ed è indispensabile conoscere il territorio in cui s'intende operare.

Ho pensato, quindi, fosse necessario frequentare un corso base di apicoltura e mi sono messo alla ricerca su internet. Vorrei condividere con voi ciò che ho scovato, sperando di fare cosa gradita e, perchè no, magari conoscere qualche novizio come il sottoscritto che legge questo post. Premetto che questo è il periodo maggiormente indicato per frequentare un corso di apicoltura ed acquisire le nozioni teoriche, perchè la stagione "sul campo" inizia con i mesi della Primavera (più precoce al Sud Italia).

Ecco qui una breve lista e una descrizione dei corsi di apicoltura 2013 (potete accedere alla pagina ufficiale attraverso il link) che ho scovato sul Web:
  • Corso di Apicoltura di base gratuito: l'Associazione Produttori Agripiemonte organizza un corso di apicoltura per principianti, finanziato dalla Regione Piemonte. Programma: dal 30 Gennaio al 22 Febbraio, 8 lezioni teoriche, i mercoledì e i venerdì, ore 21.00-24.00. Seguiranno 2 esercitazioni pratiche. Luogo: Torino. Quota partecipazione: gratuito.
  • Corso di Apicoltura pratica: organizzato dalla Scuola di Pratiche Sostenibili, permette di imparare dalla A alla Z tutti i passi necessari per la buona conduzione di un apiario con metodi biologici. Programma: dal 2 Marzo al 30 Novembre, 12 lezioni teoriche e pratiche, i Sabati mattina o pomeriggio. Luogo: San Giuliano Milanese (MI). Quota partecipazione: 450€.
  • 12° Corso di formazione apistica - Anno 2013: il consorzio Apicoltori di Gorizia in collaborazione con l'Istituto Tecnico Agrario di Gradisca d'Isonzo e l'azienda Apicoltura F.lli Comaro organizza il nuovo corso di apicoltura. Programma: da 9 Febbraio a 22 Giugno, 14 lezioni teoriche e pratiche, i Sabati dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Luogo: Gradisca d'Isonzo (GO). Quota partecipazione: 250€.
  • Corso di Apicoltura di 1° livello anno 2013: La Cooperativa Apicoltori Montani organizza il corso con il patrocinio della rivista Apitalia e dell’Associazione A.N.A.I. (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani) e con il contributo della Regione Marche. Programma: da 26 Gennaio a 16 Maggio, 11 lezioni teoriche e pratiche, i Sabati mattina e pomeriggio. Luogo: Matelica (MC). Quota partecipazione: 95€.
  • Corso di Apicoltura di 1° livello: Aspromiele organizza il corso, finanziato parzialmente dalla Regione Piemonte. Programma indicativo: 6 lezioni teoriche + 1 esercitazione pratica. Luogo: Novi Ligure (AL). Quota partecipazione: 10€.

La lista non è certamente esaustiva ed è condizionata dall'elemento geografico. Voi ne conoscete altri? Per motivi logistici ho deciso di iscrivermi all'ultimo, in provincia di Alessandria. Oltretutto a questo stadio penso sia preferibile acquisire informazioni di base, per poi eventualmente frequentare un corso più elaborato se l'apicoltura diventasse una passione davvero travolgente. Naturalmente l'ideale sarebbe avvalersi anche del supporto di un apicoltore esperto per poter fare esperienza in un contesto più tranquillo.

Vi aggiornerò sugli sviluppi, per il momento vi auguro un Buon Anno (augurio vero :)) !

AGGIORNAMENTO 24 GENNAIO 2013

E' stato pubblicato il programma e le date del Corso di Apicoltura di 1° livello che si terrà presso la sala conferenze della biblioteca civica di Novi Ligure, in via Marconi 66:

Lezioni teoriche:
1 Lezione teorica 19 febbraio 2013 dalle ore 17:30 alle 20:30: Società delle api e dinamiche
2 Lezione teorica 26 febbraio 2013 dalle ore 17:30 alle 20:30: Normativa, materiali.
3 Lezione teorica 05 marzo 2013 dalle ore 17:30 alle 20:30: Prodotti apistici
4 Lezione teorica 12 marzo 2013 dalle ore 17.30-20.30: Operazioni di base, varroa, nemici delle api

Lezioni pratiche (in un apiario della zona ancora da stabilire):
1 lezione pratica 26 marzo 2013 dalle ore 09 alle 13:00
2 lezione pratica 09 aprile 2013 dalle ore 09 alle 13:00