Aiab (Associazione Italiana per l’agricoltura biologica), in vista delle lezioni ha voluto affiancare alle proposte di Slow Food un Decalogo ai politici. Anche Greenpeace si era mossa a suo tempo con la petizione www.iononvivoto.it (sottoscritta da 45.000 italiani).
Ed infatti l'agricoltura manca nelle loro agende, e ciò desta in molti (compreso io) molta preoccupazione. L'Aiab alza la voce, e fa bene: la tanto bistrattata agricoltura rimane "l'attività economica (sociale, culturale, ricreativa) che più
si interfaccia con il territorio fisico ed ecologico, con le risorse
naturali, con le dotazioni idriche, con il paesaggio. È l’attività su
cui si àncora buona parte della sicurezza alimentare del Paese e del Made in Italy.
Portatore di un preciso modello
per il sistema agroalimentare, Aiab ha deciso di offrire un Decalogo di
proposte a coalizioni, liste e singoli candidati fondate sull'adozione e
sostegno del biologico e sulla cornice della sovranità alimentare.
Chiede, a sua volta, che questi punti siano adottati con impegni
vincolanti, sottoscrivendoli, in toto o in una loro parte, formalmente e
prestandosi a una verifica nel corso della prossima legislatura".
Tra le proposte si ricorda lo stop al consumo di suolo, provvedimenti in tema di Ogm, sostegno all'agricoltura sociale, ecc..
Clicca qui per leggere il Decalogo completo. Vi invito a condividere e promuovere le proposte di Aiab.
Fonte: Slow Food
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