mercoledì 20 febbraio 2013

Quando senza OGM si produce di più

http://www.voyagesphotosmanu.com/Complet/images/raccolta_riso.jpgLe multinazionali agro-chimiche da sempre pubblicizzano il fatto che la resa dei raccolti agricoli aumentino grazie all'utilizzo di OGM. Ciò rappresenta, probabilmente, uno dei capostipiti dei sostenitori degli OGM. Parliamo di quantità quindi. In molti preferiamo la qualità e la provenienza biologica e locale del prodotto rispetto alla quantità (mangiare meno ma meglio), ma probabilmente perchè abbiamo avuto la fortuna di essere cresciuti in un Paese avanzato e di avere da sempre un piatto sotto al naso dal quale mangiare.

Per cui dimentichiamoci per un attimo che le sementi OGM producono cibo di qualità minore, che fanno male, che limitano la biodiversità, che obbligano l'agricoltore ad indebitarsi per ricomprare ogni anno le sementi (rendendolo dipendente dal mercato) e che lo costringono ad utilizzare pesticidi ed impoverire, di conseguenza, il terreno su cui coltiva. Concentriamoci per un attimo sulla quantità. Da ciò che leggo sul Web, anche in termini quantitativi, gli OGM non sono messi così bene. Anzi, abbiamo la dimostrazione di casi in cui si sono verificati raccolti in quantità maggiori senza l'utilizzo di OGM.

Mi riferisco all'articolo di Seed Freedom: negli USA la produzione di mais (per ettaro) nel 2012 è la stessa del 1987, nonostante in questo lasso di tempo siano stati introdotti sementi OGM. Le statistiche dicono che Paesi come Giodania e Nuova Zelanda, che vietano l'utilizzo di OGM, oggi producono più mais per ettaro che gli USA. I contadini e i media Pakistani hanno voluto pubblicare questi dati per mettere in discussione la propaganda, spesso falsa e fuorviante, delle multinazionali agro-alimentari internazionali.

Ma i più arcigni obietteranno che Seed Freedom è di parte. Probabilmente hanno ragione. Vi propongo allora quest'altro articolo, apparso su The Times of India. Lo stato indiano del Bihar ha ottenuto un premio per una produzione record di riso (specialità paddy) tra il 2011 e il 2012 con la tecnica del System of Rice Intensification (1)
Nel luogo in cui l'OGM è stato imposto agli agricoltori locali, portandoli ad indebitarsi (per maggiori informazioni leggetevi il libro 'Ritorno alla Terra' di Vandana Shiva), è stato ottenuto un risultato straordinario: senza Ogm la produzione è aumentata e i contadini hanno potuto dimostrare che è possibile liberarsi dalla "schiavitù" delle multinazionali. I numeri lo dimostrano: 7,2 milioni di tonnellate prodotti contro la precedente produzione di 4,6 milioni di tonnellate (+50%). Altri premi individuali sono andati ad agricoltori che hanno saputo ottenere rese superiori attraverso lo stesso metodo SRI.

Beh che dire, abbiamo sufficienti argomenti per rispondere a coloro che ritengono che la fame del mondo possa essere sconfitta attraverso le sementi OGM. Con gli OGM non si ha un aumento della resa complessiva. Per far fronte alla domanda di cibo bisogna concentrarci su altro, mettere da parte l'ipocrisia e limitare gli sprechi. Vi pare accettabile che ogni anno nel mondo si buttino via 2 tonnellate di cibo? Siamo 7 miliardi ma ogni anno viene prodotto cibo per 12 miliardi! E 1 miliardo dei 7 non sa cosa mangerà nel suo nuovo giorno di vita...

(1) Il System of Rice Intensification (SRI) è una metodologia per l’incremento della resa delle coltivazioni di riso messa a punto nel 1983, dopo vent’anni di osservazioni e di esperimenti, in Madagascar, ad opera del gesuita francese Henri De Laulaine. Non comporta maggior dispendio economico e non richiede l’acquisto di sementi provenienti dalle multinazionali degli OGM. Fonte Slow Food.

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