sabato 23 giugno 2012

Spesa sostenibile: alcune considerazioni e consigli per limitare gli sprechi


Il tema della spesa sostenibile è da sempre uno dei più caldi e sentiti. In Italia ogni anno sprechiamo prodotti alimentari perfettamente integri per 1,5 milioni di tonnellate, pari ad un valore di 4 miliardi di euro. I prodotti più sprecati sono pane, pasta, carne, frutta e verdura. Secondo l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori (ADoc), ogni nucleo familiare in Italia getta via ben 584 euro di prodotti alimentari. E gli altri Paesi non sono certo in una situazione migliore. Negli Stati Uniti si arriva a gettare il 25% dei prodotti ancora consumabili.
Questi dati devono fare riflettere, e in modo particolare in una situazione di crisi economica come quella che stiamo vivendo: l'attuale sistema economico basato su sovrapproduzione e conseguente sovraofferta non è umanamente ed eticamente sostenibile. Vedere gli scaffali di panetterie, macellerie, pescherie, fruttivendoli, …  pieni d'invenduto e svuotarsi a fine giornata per riempire le discariche è inaccettabile. Si tratta di prodotti che nella maggioranza dei casi vengono ritenuti invendibili perchè non più rispondenti a standard estetici e di palato a cui siamo abituati. I canoni ci dicono che il pane deve essere sempre fresco, la carne appena tagliata e lo yogurt a 1 mese dalla data di scadenza.
Bisogna fare tutti un esame di coscienza e pensare che, nel vestire come nel mangiare, è necessario evitare gli sprechi, eliminare il superfluo. La permacultura ci insegna che in casa non nulla va buttato via – neppure l'acqua sporca (vedi link): tutto fa parte di un ciclo, e bisogna educare i propri famigliari ed amici a pensare ed agire in questo modo.
Vorrei elencare una serie di consigli per evitare gli sprechi, risparmiare qualche soldo e al contempo migliorare in qualità quando si fa la spesa. 
  • pianificare per bene cosa comprare per evitare gli inevitabili sprechi di una spesa “empatica”. La prima cosa da fare è stilare una lista della spesa “dinamica”, nel senso che durante la settimana si inserisce ciò che manca e va riacquistato. Bisogna inserire i prodotti che veramente ci servono.
  • non farsi trasportare dagli sconti e dalle promozioni applicate sui prodotti. Non è detto che acquistare tre confezioni anziché una ci consenta un risparmio, soprattutto se si tratta di un prodotto “fresco” (es. formaggio, yogurt) che ha una scadenza breve e corriamo il rischio di buttarne via.
  • leggere l'etichetta prima di comprare qualcosa. Ciò consente di conoscere il nome e la sede del fabbricante o confezionatore, valutare gli ingredienti che compongono il prodotto, ed infine determinare il costo al kg o lt. Bisogna estendere questa pratica anche ai prodotti per la cura del corpo (creme, saponi, gel doccia) e della casa (detergenti, saponi per piatti, ..), perchè anch'essi agiscono sulla nostra salute e su quella dell'ambiente.
  • privilegiare prodotti locali (e di stagione): un pasto medio percorre 1.900 km prima di arrivare sulla nostra tavola (!). Non è una questione solo di etica, ma anche di qualità e di risparmio (pensiamo al caro-benzina)
  • preferire prodotti sfusi, perchè le confezioni incidono fino al 30 per cento sul prezzo finale. Comprare direttamente da produttori ed agricoltori locali è la scelta migliore.
  • coltivare il proprio orto. Anche se si vive in città, si può coltivare sui propri terrazzi e balconi un mini orto a base, per esempio, di lattuga, pomodori, piante aromatiche e zucchine
  • cucinate a casa, riscoprite la vecchia cucina, i piatti della tradizione, evitate di ricorrere a piatti pronti: si riesce a risparmiare parecchio. Proviamo a fare il pane, la pizza, le conserve, le marmellate di frutta.
  • cercate il Gruppo d'acquisto solidale (GAS) della vostra città. Si tratta di gruppi che organizzano ordini collettivi per prodotti quali vino, parmigiano, olio, farine, …. acquistando da produttori biologici e locali: si risparmia grazie all'ordine cumulativo e si guadagna in qualità! Bello no?

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