sabato 30 giugno 2012

La Decrescita unica scelta possibile anche (e soprattutto) in Cina


cinaDa ormai un decennio l'economia mondiale è in mano alla Cina. Il debito statunitense è tenuto in piedi in massima parte dalla Cina, i Paesi europei le strizzano l'occhio da anni per risollevare le proprie sorti. Si è arrivati al punto che, se il PIL cinese inizia a rallentare – ovvero a crescere "solo" dell'8% - l'impatto su debito ed occupazione è immediatamente tangibile a livello globale. Il risultato di questa crescita è però sconcertante: la Cina è oggi la principale responsabile delle emissioni di CO2 planetarie, il 40% dei propri terreni agricoli è contaminato dall'arsenico e consuma la metà del carbone e il 60% di cemento e acciaio, a fronte del 19% della popolazione mondiale (fonti: BP e USGS). Il consumo di energia è in netto incremento ed è alla base della crescita economica. Come prevedibile, questo rapido aumento del consumo di energia corrisponde ad un aumento delle emissioni che ha conseguenze su scala globale sugli ecosistemi. Tutto ciò è inaccettabile. Lo sviluppo industriale di questo “mostro” non è sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. Che fare? Continuare ad ignorare solo perchè 8000 km distanti? 

Nessun commento:

Posta un commento